I GLICINI
di Marina Torossi Tevini

I glicini riempivano la strada
di profumo e di lilla
e non pensare
che sempre e soltanto si sprofondi
in un mare di grigio
ci saranno pure gli strappi
nella rete
che ci trattiene
e la vita che grida
e la dolcezza delle sere d'aprile

I fiori rispuntati
a grappoli a fragranze
a fragili cristalli
a cascate di lilla chiaro
ci stupiscono sempre
di dolcezza
e il tarassaco
nutrito di catrame
rinasce sull'asfalto
a lato
e ride
della sua forza antica

Resterą la natura sopra tutto
sopra la nostra distruzione orrenda
sopra le nostre imperfezioni e rabbie
sopra la nostra frenesia furiosa
sopra la nostra transeunte vita

Nella stanza smisurata vagoliamo
formiche ospiti di un mondo
sproporzionato
al nostro microcosmo
armate si
di lunghe avide mani
ma pur sempre minuscole
nel tutto.

E il tarassaco rispunterą ancora e sempre
quando un giorno saranno
distrutte le grigie cittą
dell'Occidente.

Altrove s'ergeranno manufatti
dell'umana vicenda
altri cieli vedranno
ancora altre vite
altre illusioni
e l'uomo intento a lasciare il proprio graffio
prima di passare per sempre
nella notte.

Da: L'unicorno - Campanotto editore 1997
 
 

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